Cos’è l’equalizzazione della musica e dell’audio?

Una persona si rilassa ascoltando i contenuti riprodotti da Five e Sub 4 neri

C’è qualcosa che non va nell’audio riprodotto dagli speaker o dalle cuffie? Gli strumenti a corda hanno un suono che somiglia al tintinnio delle posate o i bassi sono così dominanti che è come se ascoltassi la musica sott’acqua? Può darsi che non sia colpa dei dispositivi, ma che ci sia un problema di equalizzazione. In tal caso, puoi risolverlo facilmente regolando l’intensità delle diverse frequenze della sorgente sonora.

Possiamo immaginare l’equalizzazione come una regolazione del volume che agisce solo su alcune frequenze, invece di interessarle tutte in blocco. È uno strumento molto efficace per correggere problemi come i suoni attutiti o troppo forti, ma si può anche utilizzare come strumento creativo per mixare alla perfezione le frequenze basse, medie e alte secondo le tue preferenze.

Se hai aperto le opzioni di equalizzazione dell’app che usi per riprodurre i contenuti audio, probabilmente sarai rimasto colpito dalla quantità di impostazioni e cursori. Tuttavia, regolarli è abbastanza semplice, e con qualche nozione di base sulle gamme di frequenze e con un po’ di orecchio per giudicare quando la musica si sente bene, puoi iniziare a usare l’equalizzazione per migliorare l’esperienza d’ascolto come preferisci.

Che cos’è l’equalizzazione?

L’equalizzazione è uno strumento che permette di regolare il volume di gamme di frequenze audio specifiche. È come se avessi una manopola per adattare il volume dei bassi, un’altra manopola per modificare le frequenze medie che comprendono la voce e gli strumenti e una terza per calibrare i suoni acuti: tutte e tre insieme costituiscono una traccia audio.

Ma perché dovresti usare questa funzionalità? È lecito chiederselo, specialmente se si considera che la maggior parte delle tracce audio sono già state equalizzate diverse volte prima che tu le riproduca (quando vengono mixate e masterizzate, ma anche quando vengono convertite in un altro formato audio).

È bene ricordare che la percezione dei suoni è soggettiva, quindi potresti preferire che la musica che ascolti abbia bassi più intensi, oppure frequenze medie e alte più nitide; ma ci sono anche altre situazioni in cui è necessario regolare l’equalizzazione.

Una delle più comuni è quella in cui si deve adattare l’audio all’ambiente in cui si ascolta: le caratteristiche acustiche di una stanza (l’organizzazione dello spazio, la disposizione dei mobili, la maniera in cui i suoni si riflettono sulle pareti) possono influire sul modo in cui percepisci le frequenze sonore. Ecco perché Sonos consente di ottimizzare gli speaker in base all’acustica della stanza con Trueplay. Se nell’ambiente in cui ascolti la musica i suoni risultano attutiti o troppo intensi, l’equalizzazione può contribuire a migliorarli. Un altro caso in cui può essere utile regolare l’equalizzazione è quando si vuole ottimizzare l’audio in base all’attività che si svolge o al tipo di contenuto. Per fare il pieno di energia mentre ti alleni magari potresti amplificare i bassi; se invece i dialoghi di un film si sentono male anche se il volume è alto, aumentare l’intensità delle frequenze medie tra 1 e 3 kHz può rendere il parlato più nitido. In definitiva, situazioni diverse possono richiedere differenti impostazioni di equalizzazione.

Una persona mette un disco sul piatto di un giradischi posizionato accanto a Era 300 bianco
Sonos Era 100 nero su un mobile accanto a un giradischi

Come si regola l’equalizzazione?

Non c’è bisogno di essere un tecnico del suono per regolare l’equalizzazione. Oggi la maggior parte delle app e dei servizi di streaming offre un’opzione di equalizzazione nel menu delle impostazioni di riproduzione, denominata ad esempio “riproduzione”, “impostazioni contenuti” o “impostazioni audio”.

La regolazione avviene di solito spostando dei semplici cursori o premendo dei pulsanti, mediante i quali puoi sperimentare, modificando le caratteristiche dell’audio. Molte app forniscono anche alcune impostazioni predefinite (ad esempio “amplificazione dei bassi” oppure “riduzione degli acuti”); per provarle e vedere se ti soddisfano, basta attivarle o disattivarle.

I servizi di streaming più diffusi, come Spotify o Apple Music, hanno anche impostazioni predefinite a seconda del genere musicale, quindi puoi applicare ad esempio l’impostazione “jazz’, “rock” o “musica classica” alle canzoni che ascolti più spesso. Non sempre però i nomi delle impostazioni predefinite corrispondono esattamente al tipo di musica che stai ascoltando, e in alcuni casi potresti anche preferire l’impostazione “musica classica” per un brano rap o heavy metal.

Ti suggeriamo di provare le varie impostazioni con una canzone che conosci bene, perché sai già come ti piace ascoltarla.

Regolazione dell’equalizzazione del Sonos System

Il problema di regolare l’equalizzazione in un’app o su un servizio di streaming è che le impostazioni agiscono solo in quell’app o su quel servizio. È meglio quindi regolare l’equalizzazione per tutto il sistema, in modo che la musica si senta bene su tutte le piattaforme che utilizzi.

Il Sonos System permette di regolare quattro aspetti dell’equalizzazione: i bassi, gli acuti, il bilanciamento e il volume. Ecco una panoramica di ciascuna opzione:

  • Bassi: regola i suoni delle frequenze più basse, come il basso o la grancassa.
  • Acuti: regola i suoni delle frequenze più alte, come la chitarra o la voce.
  • Bilanciamento: regola il livello del volume dei canali destro o sinistro.
    Questa opzione è disponibile solo per le stanze che riproducono l’audio stereo.
  • Volume: amplifica alcune frequenze, compresi i bassi, quando si ascolta a basso volume.
    È un’impostazione pensata per compensare le normali variazioni
    di sensibilità dell’orecchio umano quando si riproducono contenuti a volume ridotto.

Per effettuare le regolazioni, trascina i cursori. Le impostazioni saranno salvate per tutti gli speaker, le soundbar, le cuffie e gli altri componenti del Sonos System. Puoi anche creare impostazioni di equalizzazione personalizzate per le diverse stanze di un sistema audio multi-stanza, in modo da adattare l’audio ai diversi ambienti in cui ascolti i contenuti.

In che modo l’equalizzazione influisce sulle frequenze

Anche se molte app permettono di regolare facilmente l’equalizzazione senza avere particolari conoscenze tecniche, può essere utile comprendere in che modo l’equalizzazione modifica il carattere del suono.

Come abbiamo detto, l’equalizzazione aumenta o diminuisce il volume di gamme di frequenze specifiche di un brano musicale. Ma quali sono i suoni associati a ciascuna gamma?

In generale, possiamo suddividere l’intera gamma di frequenze in tre sezioni: bassa, media e alta. Gli intervalli di frequenze si misurano in hertz (Hz), un’unità di misura che esprime il numero di cicli che un’onda sonora compie in un secondo. Se la definizione è troppo tecnica, basterà ricordare che a valori minori in Hz corrispondono suoni più gravi, mentre a valori maggiori corrispondono suoni più acuti:

  • Le basse frequenze (da 20 a 200 Hz) corrispondono ai bassi potenti associati ai subwoofer. Possono rendere più intensa una traccia, ma se si esagera attutiscono i suoni degli strumenti, rendendoli poco definiti.
  • Le frequenze medie (da 20o Hz a 4 kHz) comprendono la voce e gli strumenti musicali. Se questa banda di frequenze è troppo attenuata, la voce e gli assoli di chitarra saranno spenti e la canzone risulterà piatta.
  • Le alte frequenze (da 4 a 20 kHz) rappresentano gli acuti. Se sono troppo intense rendono i suoni stridenti o metallici, ma quando sono ben dosate non c’è niente come il suono nitido del rullante o il fragore dei piatti della batteria per dare vita a una canzone.

Alcune app consentono di regolare l’equalizzazione solo per gli intervalli di frequenze che abbiamo illustrato, mentre altre permettono di modificare intervalli di frequenze più ristretti per ottimizzare al meglio il suono. Grazie agli equalizzatori parametrici, ad esempio, è possibile agire su ogni punto della curva che corrisponde all’onda sonora, invece di suddividerla in gamme da regolare individualmente.

Indipendentemente dal tipo di equalizzatore, è opportuno conoscere che effetti hanno nel complesso l’amplificazione o l’attenuazione delle diverse frequenze sul profilo sonoro di una canzone.

Qual è l’equalizzazione migliore per la musica?

Ormai dovresti aver capito che non c’è un’impostazione dell’equalizzazione ideale per tutti i tipi di musica. L’equalizzazione ottimale dipende dai tuoi gusti e dal tipo di musica che ascolti di più.

Ti consigliamo di sperimentare con diversi livelli per scoprire quali combinazioni preferisci. Ricordati però che non sempre le impostazioni sono intuitive: si potrebbe supporre che in una traccia di musica dance si debbano potenziare i bassi, ma se la traccia è già stata mixata amplificando i bassi, il tuo intervento potrebbe peggiorarla anziché migliorarla.

Ecco alcuni consigli che possono indirizzarti nella direzione giusta:

  • Puoi migliorare i brani hip-hop e rap aumentando i bassi tra 60 e 100 Hz, in modo da mettere in risalto la grancassa. Prova anche ad aumentare le frequenze medie (nell’intervallo tra i 2 e i 3 kHz) per dare risalto alla voce.
  • Per rendere le canzoni rock e heavy metal più intense, puoi aumentare le frequenze tra i 100 Hz e i 250 Hz, che esaltano i suoni cupi e graffianti della chitarra e del basso. Per rendere il brano ancora più grintoso, puoi aumentare anche le frequenze tra i 2 e i 4 kHz.

La musica classica richiede di solito modifiche meno marcate dell’equalizzazione, che in molti casi, inoltre, non sono necessarie. Per questo tipo di musica, è meglio concentrarsi su come adattare il suono all’ambiente d’ascolto, magari aumentando leggermente le frequenze intorno ai 10 kHz per ampliare il senso di spaziosità.

Trova l’audio ideale con Sonos

L’equalizzazione può rendere più omogenea la resa della musica che ascolti e mettere in risalto le parti che preferisci. Purtroppo, nessuna impostazione di equalizzazione può risolvere il problema di uno speaker o di un paio di cuffie di pessima qualità. Invece di perdere tempo con i livelli di equalizzazione di un sistema mediocre, è più semplice scegliere componenti audio che valorizzino innanzitutto la musica.

Sonos progetta cuffie, speaker e soundbar di qualità che rivoluzionano le prestazioni sonore. Quando porti la musica con te con Sonos Ace o rimani a casa a goderti un’esperienza home theater coinvolgente con Arc Ultra, non devi mai scendere a compromessi per ottenere l’audio ideale.

Se stai pensando di migliorare l’esperienza audio, contatta un esperto Sonos per telefono oppure tramite chat.