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Guida introduttiva ai tipi di file audio e consigli su quali scegliere

Five bianco accanto a un giradischi color noce su un mobile

Anche se alcuni appassionati di musica continuano a preferire le pile di CD e gli scaffali pieni di vinili, oggi la maggior parte delle raccolte musicali è costituita da file digitali, che occupano meno spazio e sono più facili da trasportare. Parlare solo di file in formato digitale non è però molto utile, perché i file possono essere di vari tipi e offrire una qualità audio più o meno elevata. Esistono infatti vari formati di file audio, differenti tra loro.

Breve panoramica dei formati dei file audio

Una delle differenze principali tra i vari formati di file audio ha a che vedere con un processo chiamato compressione. Come suggerisce la parola, la compressione riduce le dimensioni dei file ed è utile per risparmiare spazio su disco. Tuttavia può incidere sulla qualità dell’audio, se si paragona a quella della registrazione originale.

Il processo di compressione utilizza solo una parte dei dati di cui si compone un’onda sonora e in alcuni casi può produrre un audio di qualità notevolmente inferiore. Tra i formati che degradano la qualità dell’audio (i cosiddetti lossy) vi sono: MP3, AAC e Ogg/Vorbis.

Tuttavia, non sempre il processo di compressione provoca una riduzione della qualità audio. Esistono alcune nuove tecnologie di compressione che riducono le dimensioni del file, conservando però tutte le informazioni contenute nella registrazione originale. I formati compressi che mantengono la qualità audio originale sono detti lossless.

Infine, ci sono alcuni formati in cui l’audio non subisce alcun tipo di compressione: i file non compressi. Sono di dimensioni notevolmente maggiori, ma rispetto ad alcuni formati compressi, non degradano la qualità dell’audio originale.

Riassumendo, i file audio digitali si possono suddividere in tre categorie: lossy, lossless e non compressi. Approfondiamo le caratteristiche di ciascun tipo di file e vediamo alcuni esempi tipici.

File audio lossy

Durante la compressione dei file audio lossy, si sacrifica parte della qualità dell’audio originale. Può sembrare strano che si possa preferire un file audio lossy a un file non compresso che invece conserva tutte le sfumature e la complessità della registrazione originale. Tuttavia, i file audio lossy necessitano di una larghezza di banda inferiore e occupano meno spazio su disco, il che li rende un buon compromesso per i servizi di streaming musicale.

Prima di arrivare alla conclusione che lossy sia sinonimo di pessima qualità, dobbiamo però valutare se siamo in grado di notare la differenza. Molti non riescono a distinguere tra la qualità audio da CD (profondità 16 bit e frequenza di campionamento di 44,1 kHz) e gli standard con bitrate più elevati, offerti da alcuni formati lossless. Se non si riesce a distinguere la differenza, vale la pena scegliere un formato di file audio che occupi meno spazio (se possibile).

Vediamo allora in dettaglio i quattro tipi di file audio lossy più comuni.

MP3

Il formato audio MP3 ha avuto un grande successo agli inizi degli anni 2000. All’epoca era la soluzione più efficiente per convertire una traccia di un CD e salvarla su un disco rigido oppure masterizzarla su un CD. I file MP3 sono di dimensioni notevolmente inferiori rispetto alle corrispondenti tracce audio non compresse dei CD.

In quegli anni, l’MP3 era considerato un formato rivoluzionario e ha permesso di compiere notevoli passi avanti nello sviluppo dei dispositivi audio portatili, perché era il formato impiegato per memorizzare i file sui primi lettori audio digitali. È possibile che sul tuo disco rigido ci siano ancora alcuni file MP3, ma è un formato lossy e alcune persone sono in grado di notare la differenza tra un file MP3 e una traccia con qualità audio da CD.

AAC

La sigla AAC corrisponde ad Advanced Audio Coding e significa codifica audio avanzata. Anche questo è uno standard di compressione lossy di file audio. La qualità del formato AAC non è paragonabile a quella dell’audio in alta risoluzione, ma è migliore della qualità che offre il formato MP3 e genera file compressi di dimensioni simili.

Anche se il formato AAC non è diffuso quanto l’MP3, è abbastanza comune ed è probabile che tu lo abbia già utilizzato. I file offerti sull’iTunes Music Store erano per la maggior parte in formato ACC, e ci sono ancora lettori compatibili con questo formato.

OGG

OGG è una tecnologia di compressione multimediale versatile e open source. Forse hai sentito parlare del formato Ogg/Vorbis, che è il metodo di compressione OGG usato solitamente per i file audio. I contenuti offerti in streaming su Spotify, ad esempio, sono trasmessi spesso in questo formato.

Anche se il formato OGG è lossy, offre una qualità audio abbastanza elevata. I file che si ottengono hanno dimensioni inferiori e una qualità migliore rispetto agli altri formati lossy, e per questa ragione è il formato più diffuso per i contenuti audio in streaming.

WMA (lossy)

La sigla WMA corrisponde a Windows Media Audio (audio Windows Media) e, come suggerisce il nome, è un formato proprietario sviluppato da Microsoft. Anche se la qualità è leggermente migliore rispetto al formato MP3, WMA è un formato lossy e offre una compatibilità ridotta con dispositivi che non siano Microsoft. Per questo, la sua utilità è limitata.

Era 100 nero su una mensola
Una donna seduta su una poltrona ascolta i contenuti riprodotti da Era 300 bianco appoggiato su un mobile

Tipi di file audio lossless

I file audio in formato lossless sono compressi in modo da mantenere pressoché inalterata la qualità della registrazione originale, cioè mantengono tutte le caratteristiche dell’audio originale durante la compressione.

È bene sottolineare che lossless non significa non compresso. Le tracce audio lossless sono compresse, ma l’algoritmo di compressione preserva la qualità della registrazione originale. L’audio lossless solitamente corrisponde ad almeno 16 bit e 44,1 kHz, cioè ha una qualità paragonabile perlomeno a quella da CD.

Vediamo ora alcuni dei formati più comuni di audio lossless.

FLAC

La sigla FLAC corrisponde a Free Lossless Audio Codec (codec audio lossless gratuito). La parola “codec” si riferisce al processo che permette di comprimere e decomprimere i file digitali. La sigla, quindi, si spiega da sé: è un formato audio non soggetto a licenze commerciali che offre un algoritmo di compressione lossless.

Per molti audiofili il formato FLAC è il formato audio digitale migliore in assoluto, perché le dimensioni dei file sono notevolmente inferiori a quelle dell’audio non compresso, ma la qualità che si ottiene è pressoché equivalente.

ALAC

ALAC corrisponde a Apple Lossless Audio Codec (codec audio lossless di Apple). È stato sviluppato da Apple ed è il successore lossless del formato AAC. Attualmente, tutto il catalogo Apple Music è offerto in formato ALAC, con qualità da CD o superiore.

WMA (lossless)

È un’alternativa lossless al formato audio lossy Windows Media Audio citato poco fa. Non è diffuso quanto il formato FLAC o il formato ALAC di Apple e non si distingue particolarmente per efficienza di compressione o qualità audio. Tuttavia, è il formato lossless che utilizzano (prevalentemente) gli utenti di prodotti Microsoft.

Una persona usa all’aperto le cuffie Sonos Ace nel colore Soft White

Tipi di file audio non compressi

Come suggerisce la parola, i file audio non compressi non sono stati sottoposti ad alcun procedimento di compressione, quindi non si perde nessun dato e si mantiene ogni aspetto della registrazione audio originale.

Per molti audiofili i file non compressi sono il non plus ultra dell’audio digitale, ma hanno i loro svantaggi. Innanzitutto sono di dimensioni piuttosto consistenti: se vuoi memorizzarne parecchi, dovrai acquistare probabilmente altri hard drive. A causa delle dimensioni ragguardevoli di questo formato, è inoltre difficile trovare veri e propri file non compressi su molti servizi di streaming.

Vediamo quali sono i tre formati audio non compressi più comuni.

WAV

Il formato ad alta risoluzione WAV (Waveform Audio File Format, ovvero formato di file audio Waveform), è usato per la codifica dei dati audio dei CD. Anche se tecnicamente i file WAV possono memorizzare dati compressi, sono di solito usati per l’audio non compresso.

I file WAV sono noti per l’eccellente qualità audio che offrono, ma anche per le dimensioni mastodontiche.

AIFF

Il formato AIFF, acronimo di Audio Interchange File Format (formato di file per l’interscambio dell’audio), è simile per molti versi al formato WAV, e infatti fu sviluppato da Apple all’incirca nello stesso periodo in cui Windows e IBM stavano elaborando il formato WAV.

I file audio AIFF sono simili ai file WAV e, come questi ultimi, sono compatibili sia con sistemi Microsoft che Apple. Tuttavia i file AIFF sono poco diffusi e hanno dimensioni maggiori.

DSD

Il formato DSD, sigla di Direct Stream Digital (stream diretto digitale), è un altro dei formati prediletti dagli audiofili. È stato sviluppato per codificare l’audio in modo da replicare la qualità offerta da un giradischi di alta qualità. Anche se è molto apprezzato da un ristretto gruppo di utenti, non si è diffuso tra il grande pubblico. Le dimensioni considerevoli dei file DSD non compressi li rendono di fatto inutilizzabili per applicazioni che trasmettono audio in streaming su Internet.

Quale formato audio scegliere?

In fin dei conti, la qualità audio non dipende solo dal tipo di file ma anche dall’apparecchiatura usata per riprodurlo. Se non intendi investire in un impianto HiFi con componenti di qualità, scegliere il formato audio MP3 invece del formato AAC o di uno dei formati lossless non fa una grande differenza.

Tuttavia, ottenere un audio HiFi è più facile di quanto pensi. Uno speaker premium come Sonos Five o l’audio spaziale riprodotto da una soundbar come Sonos Arc sono sufficienti per farti notare la differenza tra la qualità audio lossy e lossless.

Con un sistema in grado di riprodurre un audio HiFi, la scelta del formato dipende in gran parte da come ascolti la musica. Se ascolti quasi sempre la musica in streaming ma cerchi la migliore qualità audio, scegli servizi che offrono le tracce musicali in formato FLAC o ALAC. Se non hai problemi di spazio su disco e di solito riproduci i file della tua collezione di CD, il formato più indicato è WAV.

Certo, conviene anche essere sinceri con sé stessi e capire quale importanza attribuiamo alla qualità. Per alcuni i formati lossy vanno benissimo, e a volte la comodità che offre un file di dimensioni ridotte è più importante della differenza in termini di qualità audio.

Tanti formati audio diversi con Sonos

Forse ti starai chiedendo quali sono i formati audio compatibili con i prodotti Sonos. Tra i tipi di file supportati troverai molti dei formati audio citati in questa guida, compresi i formati lossless non compressi che offrono un’elevata qualità audio, come FLAC e ALAC, con una profondità di bit massima pari alla qualità da CD o superiore.

Tieni presente che i prodotti home theater Sonos supportano formati audio diversi rispetto ai wireless speaker.

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